Disidratazione cutanea…Come proteggersi dal freddo…

La prevenzione con creme e oli

Disidratazione cutanea

Esistono in commercio molteplici rimedi alla disidratazione cutanea, da adottare tutto l’anno, non solo d’inverno. Anche in questo caso raccomandiamo innanzitutto un’azione preventiva, adottando cioè il trattamento prima che la pelle si alteri, poiché i danni iniziali cominciano a verificarsi nella stagione che precede il grande freddo. Più che nutrire la pelle quando è già irrimediabilmente disidratata, dovremmo opporre una barriera alla sua disidratazione quando è ancora sana con un’operazione di cosiddetta “idratazione passiva”.

In questo caso è controindicato, nelle giornate più fredde, applicare prima di uscire una crema idratante molto magra e acquosa: è vero, lì per lì lega acqua alla cute, ma quest’ultima resta in superficie ed una volta esposti all’esterno si raffredda ed evapora, peggiorando la situazione invece di migliorarla.

Occorre invece usare creme più nutrienti: emulsioni grasse, forse un po’ meno confortevoli ma realmente protettive per la cute, poiché si oppongono alla perdita d’acqua. Per quanto riguarda i prodotti nel dettaglio, la tendenza del mercato dei cosmetici è la progressiva sostituzione della vaselina (“petrolatum” in etichetta, in quanto derivato del petrolio), da sempre l’ingrediente-base della maggior parte delle emulsioni grasse e che da un punto di vista dell’efficacia rappresenta tutt’ora un ottimo rimedio per la pelle secca. Negli ultimi tempi, però, la vaselina è entrata nel mirino delle critiche per i suoi effetti potenzialmente dannosi; chiaramente si parla di uso prolungato e costante, diciamo tutti i giorni per anni, ma è sufficiente perché si prospetti di eliminarla da tutte le preparazioni per uso locale. Le alternative sono rappresentate da altri emollienti di origine vegetale, quale il burro di Karitè, e da polimeri naturali o di sintesi che creano un film protettivo semipermeabile sull’epitelio, tra l’altro maggiormente idrosolubile e cosmeticamente più gradevole.

Esiste anche una via ulteriore alla protezione cutanea, costituita dalle cosiddette “creme barriera” a base di silicone, che però vengono prevalentemente usate per proteggere chi è a contatto con sostanze chimiche, professionali o meno, che possono indurre dermatiti. Va detto che queste creme-barriera danno spesso una sensazione di occlusione non molto piacevole. Anche qui, le aziende dermo-cosmetiche stanno cercando alternative al silicone con nuovi polimeri filmogeni. Negli ultimi tempi, infine, è aumentato esponenzialmente l’uso di oli nutrienti e idratanti sia per il corpo che per il viso. La loro popolarità si deve, innanzitutto, all’immediata sensazione di comfort che trasmettono alla cute, oltre che alla loro capacità di nutrire più in profondità le pelli secche. Questi oli vanno applicati in piccole quantità sulla pelle possibilmente umida (ad es. dopo la doccia) per facilitarne l’assorbimento. Se non sopportate la sensazione di “unto” addosso, esistono in commercio anche oli secchi, sotto forma di spray, più leggeri, facili e veloci da applicare.

Per quanto riguarda le formulazioni, un olio corpo efficace dovrebbe contenere estratti naturali (di noci, mandorle, camelia, Argan…), vitamine C ed E, aminoacidi, minerali, polifenoli, fitosteroli e acidi grassi.