Forfora…Dieta appropriata…Rimedi naturali…

La forfora

Forfora

La Pitiriasis simplex capitis, o forfora, è un disturbo piuttosto fastidioso e anche antiestetico, per via di quella polverina bianca che si deposita su giacche e cappotti e da cui proviene il nome. La parola ‘forfora’ infatti deriva dal latino furfur, ‘crusca’.

Generalmente è dovuta a un’eccessiva desquamazione della cute del cuoio capelluto.

La rigenerazione cellulare che dà origine anche ai corneociti, cioè le cellule dello strato corneo superficiale, che poi sono destinate a staccarsi, dura in media circa 40 giorni. Il distacco di solito avviene senza dare troppo nell’occhio quando ci si lava i capelli, li si spazzola, li si pettina.

Se il processo di rigenerazione cellulare, in seguito a uno stato patologico, si verifica in tempi più brevi, cioè nell’arco di 15-20 giorni, la desquamazione si fa più abbondante ed evidente: i corneociti si esfoliano sotto forma di scagliette, costituendo appunto quell’antipatica polverina bianca.

La forfora, che è sintomo di un’infiammazione del cuoio capelluto, può essere di due tipi (nessuno dei quali, comunque, provoca direttamente la caduta dei capelli):

forfora grassa, spesso in concomitanza con seborrea e dermatite seborroica;

forfora secca.

La forfora grassa

A causare la forfora grassa può essere un’eccessiva secrezione di sebo che, oltre a provocare irritazione e desquamazione, fa proliferare esageratamente dei microrganismi (per esempio, il Pityrosporum ovale, un lievito che fa parte della normale flora batterica, quindi sempre presente sul cuoio capelluto) i quali, con i loro enzimi, staccano le cellule una dall’altra favorendo ulteriormente la formazione di squame cornee. Questo disturbo compare generalmente durante la pubertà, quando le ghiandole sebacee, sotto la spinta degli ormoni, aumentano la loro secrezione, e diventa recidivo, con alti e bassi: d’estate tende ad attenuarsi fino quasi a scomparire, mentre in autunno si intensifica e in inverno raggiunge il suo culmine.

La forfora secca

La causa della forfora secca, che spesso provoca prurito, è invece un’irritazione del cuoio capelluto dovuta a fattori chimici come, per esempio, i tensioattivi contenuti nei detergenti, le sostanze inquinanti, la polvere, i cosmetici inadeguati, le radiazioni ultraviolette.

Dieta appropriata

Per combattere la forfora, è opportuno intervenire anche a livello alimentare, seguendo alcune regole di base:

• ridurre il consumo di cibi grassi e ‘pesanti’;

• mangiare pesce almeno 2 volte la settimana; questo alimento contiene infatti acidi grassi omega 3 che contribuiscono alla formazione del film idrolipidico della cute, e quindi anche del cuoio capelluto;

• bere ogni giorno almeno 2 tazze di tè verde, che contiene xantine, sostanze dal potere antinfiammatorio;

• per la forfora grassa, in particolare, ridurre il consumo dei carboidrati, di cioccolato e di nocciole;

• per la forfora secca, bere latte solo se scremato, e consumare legumi e quantità moderate di frutta secca.