Geloni, cianosi e le altre patologie…Come proteggersi dal freddo…

Geloni

Geloni

Parlando di patologie causate dal freddo, cominciamo con i geloni. Ne soffrono in particolar modo i bambini e gli adolescenti e sono scatenati dall’esposizione prolungata a basse temperature, si manifestano sulle dita di mani e piedi, calcagni e, più raramente, su naso e orecchie. Compaiono come tumefazioni violacee, pruriginose e dolenti, che pos- sono durare alcune settimane e, talvolta, ulcerarsi. Oltre alle cure, consistenti per lo più nell’applicazione di creme cortisoniche e nei casi più seri nella somministrazione di farmaci vasodilatatori (nifedipina), è fondamentale la prevenzione, ovverosia l’uso di guanti, di calzature adeguate e copri-orecchie che rappresentano la vera, unica soluzione efficace problema.

Cianosi 

Parliamo di cianosi, invece, quando si manifesta una diffusa colorazione violacea delle estremità e del volto che colpisce più frequentemente il sesso femminile dalla pubertà in poi; si tratta di soggetti che hanno quasi costantemente le mani e i piedi freddi e sudati e che provano, a causa di ciò, un profondo disagio psicologico. Non di rado si può constatare una familiarità di questa sindrome. Talvolta, specie agli arti inferiori, il colorito cianotico non appare uniforme, bensi “marezzato”, a ricordare l’aspetto del marmo: si parla, in tal caso, di livedo reticolare.

L’acrocianosi, essendo un disturbo vascolare, si può anche contrastare osservando alcune semplici norme igienico-alimentari, come la protezione dal freddo con guanti, l’abolizione del fumo di sigaretta e del consumo di caffè, affiancati dall’uso abituale di emulsioni non grasse.

Altro discorso va fatto per la sindrome di Raynaud, che comporta una temporanea, parossistica “amputazione circolatoria” scatenata dal freddo. Il flusso sanguigno in pratica non arriva alla punta delle dita, il paziente (anche in questo caso spesso donna) assiste alla comparsa di un improvviso, intensissimo pallore a carico di una o più dita, che appaiono ceree e insensibili. Il fenomeno si protrae in genere per alcuni minuti ed è seguito da un successivo arrossamento, talvolta accompagnato da dolore.

In tali soggetti è necessario effettuare una serie di accertamenti clinici per escludere che il fenomeno sia espressione di concomitanti malattie sistemiche.

Orticaria 

Esiste, infine, anche l’orticaria da freddo, una bizzarra dermopatia scatenata dalle basse temperature. Il vento o l’acqua gelida, in particolare, evidenziano in alcuni soggetti la comparsa di pomfi pruriginosi al viso, alle mani, agli avambracci, che possono temporaneamente arrivare anche a deformare i lineamenti. Per chi ne soffre, basta portare alle labbra un ghiacciolo o una granita, ad esempio, per vederle gonfiarsi rapidamente; se il processo interessa anche la lingua, possono manifestarsi serie difficoltà di respirazione e di deglutizione. A conseguenze ancor più drammatiche può giungere il soggetto che, sofferente di orticaria da freddo, si immerga in acque gelate. In tutti questi casi, un’accurata visita dermatologica permetterà di stabilire le precise strategie per affrontare il problema: agli antistaminici si affiancheranno, ancora una volta, i consigli per prevenire le esposizioni delle parti affette alle basse temperature.