Come ingannare il corpo e perdere il peso? Trucchi del mestiere.Parte 1.

Come ingannare il corpo? 

Corpo

Acqua 

 può e si deve bere sempre, indifferentemente ai pasti o fuori pasto, sia naturale che gassata.

Non è vero che l’acqua favorisce l’aumento di peso e non è esatto che il corpo trattenga liquidi; l’acqua non utilizzata dal corpo viene naturalmente eliminata assieme alle scorie.

Ricordiamoci che il corpo è fatto di acqua per circa il 50% (varia a seconda dell’età e del sesso).

Quello che è meno noto è che costituisce circa il 70% della massa magra, mentre il grasso corporeo ne contiene minime percentuali.

Il grasso in eccesso, non utilizzato dal corpo, viene espulso con le urine. Bisogna bere ogni volta che se ne sente la necessità.

Ma bisogna bere anche ogni volta che si pensa di avere un po’ di fame, perché spesso si tratta di sete e non veramente di languore: prima di andare alla ricerca di uno spuntino, beviamo un po’ d’acqua.

Bilancia

mentre ci liberiamo dalla dipendenza dallo zucchero (e dal sale) non diventiamo ossessionati dalla bilancia.

Procediamo con ordine: il primo giorno del PRIMO PASSO ci pesiamo a digiuno e annotiamo in un diario il peso; poi misuriamo le circonferenze (vita, addome, fianchi, cosce ecc.) e annotiamo anche queste.

Possiamo scegliere di misurare tutte le circonferenze o solo alcune, quelle che più abbiamo a cuore.

L’ importante è aggiornare queste misure ogni due giorni. Invece ci peseremo nuovamente solo il primo giorno della seconda settimana.

Nella maggior parte dei casi accadrà questo: il peso sarà sceso di uno o persino due chili ma le circonferenze diminuiranno costantemente.

Mentre il peso oscillerà per diversi motivi (si può calare di un chilo il primo giorno e non perdere neppure un etto nei successivi 4 giorni), le circonferenze non mentono. Il dimagrimento, infatti, riguarda il grasso e non la massa magra. Potrebbe succedere che caliamo poco di peso ma perdiamo una taglia.

La spiegazione è semplice: i muscoli pesano più del grasso; perdendo quest’ultimo e rinforzando ( per via delle proteine) la massa magra aumenta anche l’acqua nelle cellule, poiché la massa magra è costituita dal 70% di acqua.

Il trucco consiste nel non fare affidamento nella bilancia ma nel metro: misurare consente di vedere i veri effetti dell’alimentazione senza zuccheri aggiunti ed è molto gratificante.

Caffè

è un ottimo alleato. Innanzitutto sono recenti gli studi che affermano una volta per tutte le sue qualità positive: riduzione del rischio di contrarre il diabete del tipo 2 (25%) e l’Alzheimer (27%), correlazione fra consumo di caffè e minor rischio cardiovascolare, proprietà inibitorie sulla proteina che causa i processi infiammatori e riduzione dell’insorgenza di alcuni tipi di tumore.

Ben lungi da considerare il caffè una panacea, ci limitiamo a considerare che la dose massima giornaliera è di 4 tazzine, che dev’essere di ottima qualità e preparato con la moka a fiamma media e mai alta e, se preso al bar, non deve esser lungo (casomai si aggiunga un goccio di acqua calda per allungarlo).

Il caffè va bevuto immediatamentedopo il pasto: un recente studio di Fredrik Brustad Mellbye (Aarhus University – Danimarca, in Journal of Natural Products, http://pubs.acs.org/ doi/abs/10.1021/acs.jnatprod.7500395) evidenzia come il cafestolo contenuto nel caffè favorisca la produzione di insulina e controlli la glicemia; pertanto un buon caffè dopo i pasti agevola il processo di dimagrimento nel PRIMO PASSO, in pratica azzerando tutti gli effetti non utili dei glucidi ingeriti con i cibi consentiti.

A maggior ragione, nel normale piano alimentare il caffè consentirà di tenere sempre sotto controllo gli effetti degli zuccheri.

Dolcificanti

non si devono utilizzare.

Oltre a quelli chimici che sono dannosi, la maggior parte di quelli naturali è costituita da diversi tipi di glucidi (come il fruttosio), ma anche quelli che ne sono privi, come la stevia (glicosidi steviolici) e l’eritritolo, non aiutano dal punto di vista della percezione che ne ha il cervello: se lo zucchero fa ingrassare, la sensazione di dolce può ingenerare una richiesta anomala di dolce da parte del cervello.

Nel periodo dedicato alla disintossicazione dallo zucchero anche l’ idea di averne ingerito un pò non aiuta di fatto.

Evitiamo quindi qualsiasi tipo di dolcificante.