Il piano alimentare… Dieta perdipeso…

IL PIANO ALIMENTARE

Trascorso un mese con il SECONDO PASSO , è il momento di inserire nuovi cibi con un particolare piano alimentare : manteniamo lo schema indicato per il SECONDO PASSO è scegliamo un qualsiasi alimento a nostra discrezione, lo inseriamo una sola volta al giorno a pranzo, lo mangiamo per due giorni di seguito.

Facciamo un esempio:

In questo menu abbiamo introdotto a pranzo il pomodoro: lo utilizziamo fresco, senza buccia (risulta più leggero) per condire gli spaghetti;lo si può anche preparare a crudo tagliato a pezzetti e condito con olio e basilico; l’aglio ne rafforza il sapore e si può anche aggiungere del peperoncino o della paprica.

Il resto del menu è in linea con lo schema del SECONDO PASSO. Anche qui le quantità sono libere (ad eccezione degli spaghetti).

Quello che conta è ciò che avviene in seguito.

Facciamo attenzione ad eventuali segnali che potrebbe inviarci il nostro corpo. Il giorno seguente verifichiamo il nostro peso e compiliamo un menu dello stesso tipo che preveda il pomodoro a pranzo (magari come ingrediente dell’insalata). Il terzo giorno ci pesiamo nuovamente: se non abbiamo riscontrato problemi nella digestione e aumento di peso, il pomodoro potrà entrare a far parte della nostra dieta come alimento da consumare regolarmente.

Diversamente, accantoniamo per il momento il pomodoro e riprendiamo per due giorni il piano alimentare del SECONDO PASSO solo se abbiamo acquistato peso, altrimenti possiamo passare a testare immediatamente un nuovo alimento.

Per chiarire meglio il meccanismo, possiamo fare riferimento allo schema seguente:

INSERIMENTO DI UN NUOVO ALIMENTO

 

L’eventuale aumento di peso ci mette sull’avviso che il nostro organismo potrebbe non gradire l’alimento, o perché troppo glucidico per noi o perché non lo tolleriamo.

Una lieve intolleranza alimentare, infatti,oltre a causare fastidi di vario tipo ai quali ho già accennato, con il tempo. può aggravarsi fino a diventare una vera allergia.

Se quindi un particolare alimento causa un piccolo problema, bisogna monitorarlo, introducendolo nella dieta in un secondo tempo con il procedimento appena descritto.

Non c’è tuttavia da allarmarsi. Nella maggior parte dei casi ogni nuovo cibo introdotto non darà problemi e in caso di lievi fastidi lo si consumerà più raramente.

Tutti i cibi tassativamente esclusi nello schema del SECONDO PASSO non sono adatti a tutti; c’è chi potrà mangiare senza problemi arrosto con patate (una porzione), mentre altri non avranno fastidi con una fetta di torta o con la frutta ma non riusciranno a digerire il pomodoro, altri ancora incontreranno problemi con le frattaglie.

Tuttavia potremo serenamente fare delle eccezioni, sapendo di poter contare su un PIANO DI RIENTRO. 

I latticini richiedono un’attenzione a parte. Tra i formaggi, almeno inizialmente, si preferiscano quelli a basso contenuto di sodio, poco o affatto stagionati, come mozzarella, crescenza o stracchino, primo sale, scamorza (non affumicata) ecc. 

Si preferisca il latte intero a quello scremato o parzialmente scremato; considerate spesso le alternative al latte, come quello di cocco, di mandorle e di soia.

In generale, i cibi testati con questo metodo e introdotti nella nostra dieta potranno essere consumati regolarmente in porzioni limitate e non più di 3 volte alla settimana.

Infine, annotiamo gli alimenti testati, indicandoli come “ottimi” o “da monitorare”, a seconda dei risultati ottenuti con i test.

Con questo metodo, ogni mese riusciamo a introdurre più di una decina di nuovi alimenti che potremo includere nella nostro normale programma alimentare.